Pietro Carlomagno: chi sono

In molti mi state chiedendo di dirvi qualcosa su di me, chi sono e che faccio, per tanto mi presento:
Pietro Carlomagno, 44 anni, di Vigevano sposato e con due figli. Sono dott. Commercialista con studio in Milano, dove con tantissime imprese, amici, collaboratori e colleghi ogni giorno cerchiamo con tenacia e passione di far partire nuove progettualità che producano lavoro, ricchezza, idee, benessere ed entusiasmo, cercando di esaltare e rafforzare competenze, dinamismo, innovazione, cultura e bellezza che rendano attrattivi territori e settori, e di cui la nostra regione è ricchissima. Innamorato dei principi e valori fondanti dell’Europa, mi interesso da sempre di programmazioni politiche europee e di promuoverle attraverso l’uso dei finanziamenti europei, e da europeista convinto, considerando quanto l’attuale Europa sia lontana dalla sua visione costitutiva, ne sono il più critico, sostenendo che per una migliore Europa c’è bisogno di più Europa.
Sono candidato con il Partito Democratico alle prossime elezioni per la Regione Lombardia, ed il mio obiettivo principale sarà la rivendicazione di una diseguaglianza anche territoriale nella ricca regione Lombardia. Milano e le altre province più ricche, con cui interagire sempre più, dovranno essere per noi esempio e importante vela di crescita, ma ora spazio ed impegno per chi è rimasto indietro. È il nostro turno per rendere le esigenze del nostro territorio priorità nella programmazione politica regionale, puntando innanzitutto su infrastrutture e mobilità, treni e collegamenti che ci facciano uscire dall’isolamento che, da terra eccellente, ci sta riducendo a periferia degradata.
Solo partendo dal superamento di questa criticità si potranno programmare politiche che davvero miglioreranno la nostra qualità della vita, rendendo attrattivo il territorio e creando le giuste condizioni per sostenibili politiche del lavoro, ambiente, sanità, scuola, welfare, diritti e “cultura” di civismo.
Io non farò campagna elettorale chiedendo semplicemente il voto, io chiederò partecipazione e condivisione, chiunque vorrà votarmi dovrà parlarmi di se, delle sue proposte e della sua voglia di mettersi in gioco, perché un politico deve essere portatore di interessi e di voci, e queste vanno costruite sui territori insieme, con studenti, lavoratori, imprese, famiglie, volontariato e pubbliche amministrazioni.
Io non vorrei fare campagna elettorale tappezzando le città con il mio faccione tra l’altro poco fotogenico, ma se proprio cartelloni dovranno essere, allora, come mi ha suggerito una bambina, che siano cartelloni delle buone maniere, perché tutti noi dobbiamo essere il cambiamento che vogliamo vedere.